squalo bianco

Carcharodon carcharias (Linnaeus, 1758) chiamato anche grande squalo bianco o carcarodonte[1] o talvolta semplicementepescecane,[1] è un pesce condroitto della famiglia dei Lamnidi. Unico rappresentante vivente del genere Carcharodon, questo squaloè il più grande pesce predatore del pianeta.
È stato Carlo Linneo a dare allo squalo bianco il primo nome scientifico, Squalus carcharias, nel 1758. Sir Andrew Smith gli ha dato quello generico di Carcharodon nel 1833, e nel 1873 il nome generico è stato accorpato a quello scientifico dato da Linneo, diventando così quello attuale di Carcharodon carchariasCarcharodon viene dal termine greco antico καρχαρόδων karcharódōn(composto di κάρχαρος kárcharos, che significa "aguzzo", con quello di ὀδούς, ὀδόντος, odóus, odóntos, che significa "dente").[2] Dato che καρχαρίας, karcharías, significa "pescecane",[3] il significato finale è "pescecane dai denti aguzzi".

Il grande squalo bianco sembra essere apparso sul pianeta durante il Miocene mentre il più antico fossile conosciuto è stato datato come risalente a 16 milioni di anni fa.[5]Secondo alcuni biologi[senza fonte] lo squalo bianco potrebbe discendere da un gigantescosqualo preistorico, il Carcharodon megalodon, perché la somiglianza dei denti e le dimensioni molto elevate hanno spinto molti studiosi a ritenere che essi fossero strettamente legati dal punto di vista evolutivo.

Il Megalodon è stato dunque inserito nel genere Carcharodon, ovvero nello stesso genere a cui appartiene anche lo squalo bianco. Tuttavia, altri biologi ritengono che, nonostante l'indiscussa appartenenza di entrambi all'ordine dei Lamniformi, lo squalo bianco in realtà sia più imparentato con il progenitore del Mako, l'Isurus hastalis, e assegna il Megalodon al genere Carcharocles.[6]

I paleontologi Shelton Applegate, John Maisey, Robert Purdy, e il biologo Leonard Compagno sostengono che sia il Megalodon sia lo squalo bianco siano derivati dal Cretolamna tramite il Carcharodon orientalis, e che vadano dunque considerati membri di uno stesso genere (il Carcharias) e di una stessa famiglia (Lamnidi).[6] Henri Cappetta, John Long, Mikael Siverson, e David Ward ritengono invece che lo squalo bianco derivi da una linea separata da quella del Megalodon, il quale a sua volta deriverebbe dal Cretolamnatramite l’Otodus, due squali preistorici ormai estinti. Inoltre criticano i teorici della discendenza dal Carcharodon orientalis in quanto ritengono che esso appartenesse ad una linea evolutiva morta. La somiglianza tra i denti del Megalodon e quelli del bianco sarebbe allora soltanto il frutto di una convergenza evolutiva non dovuta ad un legame genetico diretto.[6] Ma su questo punto il dibattito tra i biologi è ancora in corso.

Sostanzialmente cosmopolita è diffuso particolarmente in acque fredde o temperate tra gli 11 e 24 °C, sulla costa o al largo. È particolarmente presente al largo delle coste meridionali dell'Australia, del Sudafrica, della California, del Messico, del nord-est degli Stati Uniti e nell'isola messicana di Guadalupe, in Nuova Zelanda. È tuttavia possibile trovarlo anche in acque più calde, come ai Caraibi. Vi sono aree diventate particolarmente interessanti per l'elevato numero di esemplari presenti, come Seal Island in Sudafrica, dove vi è una colonia di decine di migliaia di otarie che attirano numerosi grandi esemplari di squali bianchi e, di riflesso, numerosi turisti che vengono ad ammirarne le predazioni. In un'area del Pacifico tra Bassa California e Hawaii vi è il cosiddetto White Shark Café, ricco di squali bianchi per ragioni tuttora poco chiare.[7]

Presente anche nel mar Mediterraneo dove vi è una zona di riproduzione nell'area che comprende Sicilia, Malta e Tunisia.[8] Uno studio del 2010 effettuato sul patrimonio genetico di squali bianchi presenti in Turchia, Tunisia e Sicilia e pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society ha ipotizzato che gli squali bianchi del mediterraneo siano arrivati dall'Australia 450.000 anni fa attraverso lo Stretto di Gibilterra a causa di un errore nel seguire le correnti marine e che non siano più riusciti ad uscirne. A dimostrarlo sarebbe il loro patrimonio genetico, molto più simile a quello degli squali bianchi australiani rispetto a quello degli squali bianchi atlantici. Lo stesso studio, inoltre, sostiene che poiché gli squali atlantici entrano nel mediterraneo assai raramente, gli squali bianchi del mediterraneo siano isolati geneticamente, fatto che li svantaggia dal punto di vista dell'adattamento evolutivo.[9]

È uno squalo pelagico, ma si avvicina alle coste particolarmente nelle zone dove la piattaforma continentale è molto vicina ad esse o nelle aree particolarmente ricche di potenziali prede (come, ad esempio, colonie di otariefoche, o pinguini). Non tollera le acque dolci ma può frequentare aree vicino ad estuari e penetrare all'interno di baie saline poco interessate a fenomeni di bassa marea, nonché in aree dove sono presenti scarichi fognari, dato che i residui organici attirano l'attenzione dei sensi dello squalo. Tende a restare ad una profondità che va dalla superficie ai 250 metri, anche se può scendere molto oltre, fino a 1.200 metri[10] e compie numerose tratte trans-oceaniche, per esempio dal Sudafrica all'Australasia, o dalla California alle Hawaii. È assente nelle regioni fredde dell'Artico, dell'Antartico, nel Mar Nero e nel Mar Baltico.[11] Tende ad evitare le zone nelle quali la presenza umana si manifesta con pesca eccessiva e inquinamento delle acque, tuttavia sembra che persista in alcune aree densamente abitate come lo Stretto di Messina o le spiagge californiane e australiane. Di tanto in tanto, questa specie può raggiungere anche il Mare di Okhotsk e la Terra del Fuoco, ma solo raramente.

È una specie sempre massiccia, seppure di corporatura variabile. Muso di forma conica, un po' bombato nella parte inferiore. Ha occhi scuri e rotondi, è privo di membrana nittitante e ha cinque fessure branchiali, le quali possono pompare acqua soltanto se lo squalo è in movimento.[12] La prima pinna dorsale è grande e falciforme e inizia a livello dell'estremità posteriore di quelle pettorali anch'esse falciformi. La seconda pinna dorsale comincia a livello della pinna anale, ed entrambe sono di piccole dimensioni. Tutte le pinne sono senza spina dorsale. La pinna caudale è grande e a forma di mezzaluna simmetrica, anche se in realtà la parte superiore è leggermente più lunga di quella inferiore. Il peduncolo caudale è depresso in senso dorso-ventrale, in modo da formare due ampie carene sui lati. Il colore è bianco nella parte inferiore del corpo, mentre ha tonalità variabili dal grigio al blu, talvolta ardesia, nella parte superiore. La linea di separazione tra le due colorazioni è netta e frastagliata, e proprio grazie a questa doppia colorazione la visibilità dello squalo bianco viene ridotta, perché si presenta scuro se visto dall'alto e chiaro se visto in controluce.

La pelle dello squalo bianco (come quella degli altri squali) non è ricoperta di vere e proprie scaglie, ma di dentelli dermici appuntiti, che misurano da qualche decimo di millimetro a 1 cm, costituiti da una dentina ricoperta di smalto; hanno come funzione principale quella di far scorrere in modo altamente idrodinamico l'acqua lungo il corpo dello squalo, e inoltre lo proteggono dai parassiti. Possiede quella che probabilmente è la più potente mascella tra gli animali viventi,[13] dotata di varie file di denti triangolari e seghettati, sia sulla parte superiore che inferiore. Grazie alla rete mirabile che gli permette di sfruttare al meglio il calore generato dai potenti muscoli e dal metabolismo, riesce a raggiungere una leggera endotermia, cosa che permette al suo organismo di essere particolarmente reattivo e prestante durante la caccia.

Usualmente le dimensioni medie oscillano tra i 4 e i 6 metri, con un peso (per gli esemplari adulti) compreso tra i 1000 e i 1900 kg. Le dimensioni massime sono controverse, anche se può probabilmente arrivare a oltre 7 metri di lunghezza.

Gli ittiologi Richard Ellis e John E. McCosker parlano di 6,4 metri come massima lunghezza misurata.[14] Tuttavia, altre fonti[senza fonte] segnalano che siano stati pescati due esemplari più grandi, uno al largo di Cuba e uno, nel 1987, tra Malta e la Sicilia con il palamito. Le misure riportate per questi due esemplari variano a seconda degli autori. Richard Ellis cita 7,9 e 7,8 metri rispettivamente[15] mentre altre fonti[senza fonte] riportano misure di 7,2 metri per il primo 7,14 per il secondo. Ulteriori indagini hanno messo in discussione anche le stime più prudenti: sull'esemplare di Cubanella non ci sarebbero dati certi, mentre per l'esemplare di Malta si parla di una lunghezza reale di 5,6-5,7 metri. Il peso massimo può raggiungere le 2-3 tonnellate, con ampia variabilità. A parità di lunghezza ci sono esemplari che pesano la metà di altri più massicci. Inoltre bisogna considerare se lo squalo abbia o no appena mangiato: nel primo caso, il peso può aumentare temporaneamente anche di centinaia di chili. La massima dimensione accertata è di un esemplare catturato a Cojimar, Cuba lungo 6,4 metri e pesante 3312 kg Avvistamenti in Sudafrica di esemplari che si dice potessero arrivare ai 10 metri e in Australia di esemplari ancora più grandi sono da valutare con grande cautela e in alcuni casi possono essere frutto di suggestione e/o errori di stima. Nel guinness dei primati è riportato di uno squalo bianco pescato di 11,3 m e in molti libri in seguito a questa presunta pesca è scritto che può raggiungere 12 metri di lunghezza, ma queste dimensioni sono dubbie e probabilmente frutto di un errore di conversione da piedi a metri. Anche considerando alcune stime come valide, il fatto che il numero di squali bianchi nel mondo sia diminuito fino al punto da far ritenere questa specie minacciata di estinzione rende assai improbabile un incontro con esemplari di età avanzata e dimensioni anomale. Esistono regole precise per accertare la lunghezza di uno squalo, e senza prove accurate un rilevamento non viene accettato come attendibile. In conclusione, senza una prova che ne accerti le vere misure gli avvistamenti di squali bianchi di oltre 7-8 metri sono destinate a rimanere le tipiche leggende di pescatori e niente di più.

CARNIVORO https://d9cd46da9b.cbaul-cdnwnd.com/4c66db410816d334df7612caf13fc166/200000064-beb39c0aad/img_4005_ins_20442_orig (1).jpghttps://d9cd46da9b.cbaul-cdnwnd.com/4c66db410816d334df7612caf13fc166/200000064-beb39c0aad/img_4005_ins_20442_orig (1).jpghttps://d9cd46da9b.cbaul-cdnwnd.com/4c66db410816d334df7612caf13fc166/200000064-beb39c0aad/img_4005_ins_20442_orig (1).jpg